Socialità


Le relazioni sociali

 

Etica e intelligenza emotiva

Il benessere psicofisico non dipende solo da abitudini personali, ma anche dalla qualità delle relazioni sociali che costruiamo. Il confronto con gli altri migliora la nostra vita e favorisce l’attività cerebrale. Ridere scherzare, uscire a cena, insomma incontrare persone, favorisce il buon umore e la serenità. Fornisce anche stimoli per il cervello e migliori capacità di problem solving grazie al confronto con gli altri.

Ciò che contraddistingue maggiormente il nostro essere umani è l’attitudine alla socialità. La solitudine è condizione che induce tristezza e rappresenta una vera e propria minaccia per il benessere e le capacità cognitive. Investire nelle relazioni sociali protegge dal declino cognitivo: si stima addirittura che dopo i 65 anni la solitudine si associ a una riduzione della durata della vita simile a quella che si ha fumando 15 sigarette al giorno (fonte: Corriere della Sera, Alessandro Padovani, presidente Sin).

E’ poi importante modulare nel modo corretto il nostro modo di interagire con gli altri. L’etica nelle relazioni e l’uso consapevole dell’intelligenza emotiva sono strumenti potenti per creare un ambiente positivo e inclusivo, capace di valorizzare ogni persona e i rapporti reciproci. Questi fattori sono centrali per promuovere un clima di scambievole supporto, contribuendo a ridurre lo stress e a migliorare la qualità della vita.

 

L’intelligenza emotiva

Il concetto d’intelligenza emotiva (IE o EI, dall’inglese Emotional Intelligence) è relativamente recente. Risale infatti al 1990 e furono gli psicologi statunitensi Peter Salovey e John D. Mayer a darne una prima definizione. Ma una vera propria diffusione di questa idea tanto da renderla “famosa” si ha solo fra il 1995 e il 1996, in seguito alla pubblicazione del libro “Intelligenza Emotiva: Che cos’è e perché può renderci felici” scritto dal giornalista scientifico Daniel Goleman.

L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. Essa favorisce la comprensione degli altri, i loro stati d’animo e permette di relazionarsi in modo empatico. E’ un fattore chiave per gestire le relazioni sociali in modo efficace e per creare un ambiente di lavoro e di vita più armonioso. Le persone con alti livelli di intelligenza emotiva tendono a costruire relazioni più solide e resilienti, poiché sanno gestire meglio i conflitti immedesimandosi nelle istanze altrui.

Parliamo così di empatia che è la componente essenziale dell’intelligenza emotiva. Essere empatici favorisce la costruzione di legami basati sulla fiducia e sul rispetto reciproco, riducendo il rischio di conflitti e migliorando la cooperazione. Questa capacità è fondamentale in un contesto sempre più multiculturale e diversificato, dove la comprensione delle diversità diventa una risorsa per arricchire l’esperienza e l’efficacia delle interazioni sociali.

 

Sviluppo dell’intelligenza emotiva nelle relazioni

  1. Ascolto attivo: prestare attenzione a ciò che gli altri dicono, senza giudicare o interrompere, è il primo passo per creare relazioni autentiche.
  2. Riconoscere le emozioni proprie e altrui: saper identificare le proprie emozioni aiuta a gestirle meglio, riducendo reazioni impulsive. Riconoscere le emozioni degli altri favorisce l’empatia.
  3. Sviluppare la resilienza emotiva: essere capaci di gestire lo stress e le frustrazioni, mantenendo la calma e la positività anche in situazioni difficili, è un aspetto cruciale dell’intelligenza emotiva.
  4. Accogliere e valorizzare le diversità: accettare i diversi punti di vista e integrarli in modo costruttivo può portare a soluzioni più creative e a una maggiore coesione sociale.
Relazioni sociali, aiutano a stare in salute

L’etica nelle relazioni

Numerose ricerche dimostrano che le persone che praticano relazioni basate sull’etica e sull’intelligenza emotiva hanno un rischio ridotto di stress, ansia e depressione, migliorando la propria qualità di vita e il benessere generale.

La pratica di relazioni basate sull’etica e sull’intelligenza emotiva ha effetti profondi sulla riduzione dello stress, dell’ansia e della depressione, favorendo una maggiore qualità della vita e un benessere complessivo. Secondo Daniel Goleman, l’intelligenza emotiva si compone di competenze quali l’autoconsapevolezza, la gestione delle proprie emozioni, l’empatia e la capacità di costruire relazioni positive, tutte qualità che incidono positivamente sulla salute mentale e fisica. Le relazioni costruite su queste competenze permettono di affrontare meglio le sfide quotidiane, migliorando la resilienza e riducendo la percezione dello stress, come evidenziato anche in studi sull’impatto dell’intelligenza emotiva nella psicologia sportiva e aziendale. Questo tipo di pratica relazionale è inoltre associato a una maggiore soddisfazione e senso di sicurezza nelle interazioni sociali e nei legami personali, che costituiscono elementi cruciali per prevenire sintomi ansiosi e depressivi​.